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"Wa!": un grido di armonia e pace.

  • Immagine del redattore: Alberto Gambetta
    Alberto Gambetta
  • 7 set 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Alla fine della cerimonia del saluto, nei Dojo Shinsen, siamo soliti gridare la parola "WA". Il suono che riempie il dojo ricorda un urlo di battaglia. Tuttavia, "WA" non è solo un suono: è una parola giapponese che, come molte parole della lingua giapponese, porta con sé un significato profondo.


In giapponese, il termine "WA" (和) ha diversi significati a seconda del contesto, ma il più comune è "armonia" o "pace". Questo concetto è profondamente radicato nella cultura giapponese e rappresenta l'importanza dell'equilibrio, della coesione e della cooperazione all'interno della società.


Il concetto di "Wa" (和) è uno dei pilastri della cultura giapponese e affonda le sue radici nell'antichità. Non si riferisce solo a un'idea di armonia superficiale, ma a un principio più profondo di coesione sociale e cooperazione.


Nei tempi antichi, il termine "Wa" era utilizzato dai cinesi per riferirsi al Giappone e al suo popolo. Tuttavia, i giapponesi hanno fatto proprio questo termine, trasformandolo in un simbolo del loro modo di vivere. Oggi, il carattere 和 rappresenta un ideale di armonia che si riflette tanto nelle relazioni interpersonali quanto nel rapporto con l'ambiente.


La società giapponese valorizza profondamente l'armonia nelle relazioni sociali. Evitare i conflitti, cercare il consenso e mantenere un approccio collaborativo sono tutte espressioni di "Wa". Un esempio è il "nemawashi", un processo di consultazione informale per ottenere consenso prima di prendere decisioni, con l'obiettivo di preservare l'armonia all'interno del gruppo.


L'armonia è un elemento centrale nelle arti giapponesi come la cerimonia del tè (茶道, sadō), l'ikebana (生け花, arte della disposizione dei fiori) e la calligrafia (書道, shodō). Queste discipline esprimono un equilibrio tra elementi naturali e l'interazione rispettosa tra l'essere umano e il mondo circostante. In queste pratiche, il "Wa" non è solo estetico, ma spirituale.


Anche nella società contemporanea, il "Wa" gioca un ruolo importante, soprattutto nel contesto lavorativo. Le relazioni tra colleghi e superiori spesso si basano sul mantenimento dell'armonia, evitando conflitti diretti o comportamenti eccessivamente competitivi.


Spiritualità e "Wa": Nel Shintoismo e nel Buddhismo Zen, il "Wa" è centrale. Il pensiero shintoista enfatizza l'armonia con la natura e con gli spiriti (kami), mentre il Buddismo Zen cerca l'equilibrio interiore attraverso la meditazione e la consapevolezza.


Quindi, "Wa" incarna l'essenza dell'armonia, dell'equilibrio e della pace: principi fondamentali nella cultura giapponese, e nelle arti marziali. Rappresenta l'equilibrio tra mente, corpo e spirito, e sottolinea l'importanza della cooperazione e del rispetto reciproco sia dentro che fuori dal dojo.


Ecco perché il nostro "Wa" non è tanto un "grido di battaglia", non è un'espressione di aggressività, ma piuttosto un grido di pace e armonia. È una condizione mentale e spirituale che comincia nel dojo e si estende al di fuori di esso, permeando ogni aspetto della vita.


Quando un allievo, dopo il saluto, grida "Wa", sta invocando armonia e pace interiore. Questo grido, pronunciato all'inizio della lezione, incoraggia a vivere la pratica in armonia con sé stesso e i compagni, con equilibrio e consapevolezza, e promuove una mente calma e un corpo concentrato. Quando viene pronunciato alla fine della lezione, invece, "Wa" rappresenta l'impegno che l'allievo si assume di portare con sé l'armonia sperimentata nel dojo, applicandola nelle sfide e nelle interazioni della vita quotidiana.


Il "Wa" che risuona nel dojo, perciò, non è tanto un urlo di sfida, quanto un potente richiamo a vivere in equilibrio, pace e armonia, sia nella pratica marziale che nella relazione con sé stessi e con glia altri.

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