In giapponese il ki è l’energia che permea di se’ tutto l’universo, è considerato come energia vitale, ma potremmo tradurlo anche come respiro vitale, questo termine infatti, è conosciuto in tantissime culture antiche di tutti i continenti, come ad esempio chi in cinese, prana in sanscrito, pneuma in greco, nefesh in ebraico (da notare come Il Dio biblico, crea l’uomo dalla polvere della terra e gli soffia la vita).

Il kanji giapponese di ki 氣 è formato da riso 米 a cui si aggiunge sopra, un qualcosa che rappresenta l’aria e che diventa, il riso che bolle in una pentola e il vapore che si genera muove il coperchio. Ci sono forme diverse di ki la prima forma ci viene donata dai nostri genitori all’atto del concepimento, la seconda si ottiene dal cielo, ed entra nel nostro corpo con il respiro, cedendolo alle cellule insieme all’ossigeno, la terza dalla terra attraverso il cibo. L’acqua è il mezzo con cui il ki circola nel corpo insieme al nostro sangue. Il ki del nostro corpo viene direzionato con l’intenzione, ma è importante capire che questa forma di energia, non sia qualcosa di metafisico, ma piuttosto qualcosa di molto concreto che non ha nulla a che vedere con l’esoterismo, è un elemento presente in tutto l’universo. Se una cosa non si vede non significa che non esista, l’aria non la vediamo ma c’è, e se debole non può spegnere nemmeno una candela, ma la potenza generata da una tromba d’aria può sradicare gli alberi, così è il ki. Ma, come per quanto possiamo soffiare forte l’aria dalla bocca non possiamo creare una tromba d’aria, nemmeno possiamo farlo con il ki.
Il suo utilizzo nelle arti marziali non è diverso dall’utilizzo che se ne fa nella vita quotidiana, attraverso come dicevamo l’intenzione, tramite un processo di trasferimento che va da hara situato nel basso ventre, dove il ki è maggiormente accumulato, per trasformarlo in energia. Noi conosciamo moltissimi esempi di energia: elettrica, meccanica, cinetica, termica ecc. e queste energie sono tutte presenti nel nostro corpo in qualche modo, e tutte traggono la loro origine dal nostro ki.
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