L'importanza del Inner Game nella performance, nell'apprendimento e... nella vita!
Il "gioco interiore" (Inner Game) rappresenta senza dubbio uno strumento fondamentale per gli atleti di alto livello, e anche per chiunque desideri ottenere una performance ottimale nella vita quotidiana. Questo perché lo sviluppo emotivo e mentale può avere impatti significativi sulla vita presente e futura.
Molte delle competenze sviluppate nello sport, come la gestione dello stress, la resilienza, l'autostima e altre abilità mentali, hanno una risonanza diretta nella vita quotidiana. I giovani atleti, in particolare, possono beneficiare enormemente dall'apprendere queste competenze, poiché ciò contribuirà al loro successo nello sport e alla loro crescita personale. Ricordiamo cone Goleman dimostri che l'Intelligenza Emotiva dimostrata in età scolare sia più predittiva - e decisiva - per il successo degli studenti presi in esame rispetto al Quoziente Itellettivo.
Le lezioni apprese durante la pratica sportiva, specialmente nell'ambito competitivo, si traducono spesso in qualità caratteriali essenziali per la vita di tutti i giorni. La capacità di gestire lo stress, la disciplina, la cooperazione, la leadership e la resilienza sono solo alcune delle competenze che possono essere trasferite con successo da un campo sportivo alla vita di tutti i giorni.
Il "gioco interiore" è uno degli strumenti per individuare, allenare e controllare le capacità mentali ed emotive che sono cruciali per raggiungere gli obiettivi personali, indipendentemente dal contesto. La piena consapevolezza di sé stessi e la capacità di gestire la mente sono strumenti potenti per il successo in ogni aspetto della vita.
Insomma, investire nell'aspetto mentale e emotivo, sia per gli atleti professionisti che per i dilettanti, può essere la chiave per sbloccare il pieno potenziale e raggiungere una vita soddisfacente e appagante.
Il concetto di "Inner Game" può essere estremamente utile per atleti impegnati in sport in cui la mente svolge un ruolo preponderante, come nel caso del duo system o di qualsiasi altra disciplina che richiede una forte connessione tra mente e corpo. Qui di seguito sono alcune spiegazioni su come l'Inner Game può influenzare positivamente l'allenamento e le prestazioni in gara:
Gestione dello Stress e della Pressione: Nelle discipline come il duo system, in cui la coordinazione, la comunicazione e la sincronia sono fondamentali, la pressione e lo stress possono influire notevolmente sulle performance. L'Inner Game insegna agli atleti a gestire lo stress attraverso la consapevolezza del proprio dialogo interno e il rilassamento mentale. Ciò può migliorare la precisione e la fluidità delle azioni durante l'allenamento e in competizione.
Focalizzazione sulla Qualità dell'Esperienza: L'Inner Game spinge gli atleti a concentrarsi sull'esperienza stessa piuttosto che sul risultato finale. Nei duo system, questo può significare mettere l'accento sulla qualità della comunicazione e della coordinazione con il partner durante l'allenamento, anziché concentrarsi solo sul raggiungimento di obiettivi esterni. La consapevolezza e l'accettazione del processo possono portare a un miglioramento graduale e più duraturo delle performance.
Miglioramento della Consapevolezza Corporea: L'Inner Game mette in luce l'importanza di sviluppare una maggiore consapevolezza corporea. Nelle discipline in cui la precisione del movimento è cruciale, come nel duo, una consapevolezza più profonda dei movimenti e delle sensazioni fisiche può portare a un miglioramento notevole delle abilità tecniche.
Riduzione dell'Eccessiva Autovalutazione: L'Inner Game insegna a separare il Sé 1 (la parte valutante e giudicante) dal Sé 2 (la parte che agisce). Questo può aiutare gli atleti a ridurre l'eccessiva autovalutazione e il timore del giudizio, consentendo loro di eseguire in modo più libero e naturale. Nel duo system, dove la comunicazione e la connessione con il partner sono essenziali, una mente libera da eccessive preoccupazioni può favorire una migliore collaborazione.
Flessibilità Mentale e Adattamento: L'Inner Game promuove la flessibilità mentale e la capacità di adattamento. Nelle situazioni impreviste o durante momenti di tensione in una gara, la capacità di adattarsi rapidamente è cruciale. L'Inner Game può aiutare gli atleti a mantenere la calma, a concentrarsi sul presente e a trovare soluzioni creative alle sfide in tempo reale.
In sintesi, l'Inner Game è un approccio che valorizza la consapevolezza, la libertà mentale e la focalizzazione sul processo, elementi chiave per il successo negli sport in cui la mente e il corpo devono lavorare insieme in armonia, come nel duo system. Utilizzando questo approccio, gli atleti possono massimizzare il loro potenziale, migliorare le loro abilità e affrontare le sfide con una mentalità più resiliente e positiva.
Ecco perché, nel mondo dello sviluppo personale, pochi concetti sono stati così influenti quanto l'"Inner Game" di Timothy Gallwey. Introdotta per la prima volta nel suo libro del 1974, "The Inner Game of Tennis," questa filosofia è diventata un approccio applicabile a molteplici ambiti: dallo sport, alla vita quotidiana.
L'"Inner Game" si concentra sull'idea che ogni individuo possiede due sé distinti: il "Sé 1" e il "Sé 2." Il "Sé 1" rappresenta la nostra mente conscia, colma di istruzioni, valutazioni e giudizi, mentre il "Sé 2" è il nostro sé subconscio, che è più sintonizzato con l'apprendimento naturale e l'esecuzione senza sforzo. La chiave dell'"Inner Game" è imparare a fidarsi del Sé 2 e permettere a questo aspetto più profondo di guidare le nostre azioni.
Per arrivare a ciò, attraverso il gioco interiore, si lavora su più aspetti.
Osservazione senza Giudizio: La prima regola dell'"Inner Game" è osservare sé stessi senza giudicare. Gallwey sostiene che il giudizio ostacoli il processo di apprendimento naturale. Osservare i propri pensieri e azioni senza giudizio consente di acquisire consapevolezza e di aprire la porta al cambiamento positivo.
Riduzione del Rumore Mentale: Il rumore mentale, costituito da auto-critiche, dubbi e preoccupazioni, può ostacolare le prestazioni. Gallway propone di ridurre questo rumore mentale concentrandosi sul momento presente e sul compito da svolgere, permettendo al Sé 2 di emergere senza ostacoli.
Concentrazione sull'Obiettivo: Focalizzarsi sugli obiettivi anziché sulle azioni consapevoli aiuta a liberare il potenziale del Sé 2. Concentrandosi sul risultato desiderato, si permette al corpo di rispondere in modo naturale e senza sforzo.
Vediamo alcune applicazioni pratiche del gioco interiore.
Nello Sport: Sebbene introdotto originariamente nel tennis, l'Inner Game si è dimostrato efficace in una varietà di discipline sportive. Consentire al corpo di rispondere intuitivamente alle situazioni, anziché soffocare le azioni con eccessiva riflessione consapevole, può portare a prestazioni superiori.
Nel Lavoro e Nelle Relazioni: Applicare l'Inner Game nei contesti professionali e relazionali significa sviluppare una consapevolezza di sé senza giudizio e concentrarsi sugli obiettivi anziché sulle paure o sulle insicurezze. Questo approccio può migliorare la comunicazione, la creatività e la leadership.
Nella Vita Quotidiana: Anche nelle sfide quotidiane, come gestire lo stress o migliorare le abitudini, l'"Inner Game" può essere applicato. Osservare i propri comportamenti senza giudizio, ridurre il rumore mentale e concentrarsi sugli obiettivi desiderati possono portare a una vita più equilibrata e soddisfacente.
L'Inner Game di Timothy Gallwey non è solo una filosofia sportiva, ma un approccio trasversale per raggiungere l'eccellenza personale in tutti gli aspetti della vita. Imparare a fidarsi del Sé 2, ridurre il rumore mentale e concentrarsi sugli obiettivi possono portare a una vita più soddisfacente e realizzata. Che si tratti di sport, lavoro o relazioni, abbracciare l'"Inner Game" può essere la chiave per sbloccare il proprio potenziale e raggiungere livelli di prestazione al di là delle aspettative.
Il concetto delineato da Timothy Gallwey, secondo cui ogni partita è composta da due parti - una esteriore e una interiore - offre un'interessante prospettiva sulla dinamica del gioco e della performance. La distinzione tra gioco esteriore e gioco interiore è fondamentale per comprendere appieno come l'atteggiamento mentale e le percezioni influenzino la performance di un individuo.
Il gioco esteriore coinvolge la competizione con un avversario esterno, la superazione di sfide esterne e il raggiungimento di obiettivi materiali. Questo è il lato visibile e misurabile del gioco, quello che spesso attira l'attenzione degli spettatori e degli osservatori.
D'altra parte, il gioco interiore è una partita che si svolge nella mente del giocatore. Qui, l'obiettivo è superare le credenze limitanti e le abitudini mentali che possono ostacolare il raggiungimento di una performance eccellente. Questo aspetto del gioco si occupa delle interferenze interne, come i dubbi, le paure e le autolimitazioni che possono emergere durante la competizione.
PERFORMACE = POTENZIALE - INTERFERENZE
La formula di Gallwey, esprime la performance espressione del potenziale indebolito dalle iterferenze (ansia, dialogo interiore, convinzioni lmitanti, ecc). Ciò significa che per espromere il massimo potenziale, quindi esprimere la nostra miglior performace, è fondamentale ridurre al minimo gli ostacoli interni ed esterni. Questa equazione offre una chiave per comprendere come la mente di un atleta possa influire sulla sua capcità di esprimersi al meglio, soprattuto in discipline come il Duo System in cui la componentementale è uno dei fattori che maggiormente la differenza in gara..
La suggestione che le migliori performance si verificano quando l'atleta "ha la mente libera" è particolarmente significativa. Questo concetto enfatizza l'importanza di raggiungere uno sorta di "", in cui l'individuo è completamente immerso nell'attività, libero da pensieri auto-limitanti o distrazioni. È un momento in cui l'atleta agisce in modo intuitivo e senza sforzo, spinto dal potenziale interno piuttosto che ostacolato da interferenze mentali, e divertendosi.
Anche se per una via differente lo piscologo Mihaly Csikszentmihalyi ci presenta lo stato di "flow" in termini a tratti simili.
Lo stato di flow, teorizzato da Mihaly Csikszentmihalyi, rappresenta un'esperienza ottimale in cui un individuo si trova immerso completamente in un'attività, sperimentando un coinvolgimento totale e una sensazione di totale concentrazione. In questo stato, il tempo sembra scivolare via senza essere percepito, e le sfide dell'attività si equilibrano con le abilità personali, portando a una sensazione di piacere e realizzazione. In quest'ottica la performace diventa una sorta di conserguenza più che un fine.
Il concetto di flow si basa sull'idea che quando le sfide dell'attività superano le abilità dell'individuo, può sperimentare ansia; viceversa, se le abilità superano le sfide, si può avvertire noia. L'obiettivo è trovare il giusto equilibrio tra queste due variabili per massimizzare il coinvolgimento e il piacere nel compiere l'attività.
Parallelamente, l'Inner Game di Timothy Gallwey offre una prospettiva simile, concentrandosi sulla gestione della mente e delle emozioni per migliorare le prestazioni. Entrambi i concetti promuovono l'idea di superare le barriere mentali e di consentire al potenziale individuale di emergere.
In termini di sovrapposizioni, entrambi i concetti enfatizzano l'importanza di liberare la mente da interferenze negative, come l'ansia da prestazione o l'autocritica e concentrarsi sul presente. L'Inner Game suggerisce di superare il "Sé 1" critico e autovalutativo, simile al concetto di superare l'ansia nel flow di Csikszentmihalyi.
In sintesi, sia lo stato di flow che l'Inner Game propongono approcci complementari per massimizzare il potenziale individuale, incoraggiando la concentrazione, la consapevolezza del momento e la gestione delle interferenze mentali. Integrare tali concetti può portare a un approccio più completo per raggiungere il massimo rendimento e soddisfazione nelle attività quotidiane.
Tutto ciò, come qualsiasi altra abilità, si può apprendere (con un aiuto efficace), coltivare e sviluppare attraverso un allenamento specifico di cui l'Inner game e la gestione del gioco interiore è una parte importante. E proprio nella filosofia di Gallway troviamo, come vedremo poi, un grande attenizione all'apprendimento: un apprendimento naturale.
Lo stesso Gallway afferma:
«Ma si può imparare a giocare “senza pensarci”? Come si può essere consapevolmente inconsapevoli? Sembra una contraddizione in termini, eppure è possibile. Forse il modo migliore di descrivere un giocatore “inconsapevole” è dire che la sua mente è tanto concentrata, tanto focalizzata, che è ferma. Diventa un tutt’uno con quello che sta facendo il corpo, e le funzioni inconsapevoli o automatiche lavorano senza l’interferenza dei pensieri. Una mente concentrata non ha tempo per pensare a come si stia comportando bene il corpo, e ancor meno per pensare a come si fanno le cose». (T. Gallway “Il gioco interiore nel tennis”)
Nel mondo dello sport, dell'arte e della vita, il concetto di Inner Game, o "gioco interiore", è diventato una chiave per sbloccare il nostro pieno potenziale. Questa filosofia, introdotta da Timothy Gallwey, va oltre la maestria tecnica e si concentra sull'aspetto psicologico dell'esecuzione. Uno degli elementi più intriganti di questo approccio è il "circolo dell'interferenza".
Il circolo dell'interferenza è il ciclo distruttivo in cui ciò che pensiamo e sentiamo influisce sulle nostre azioni e, di conseguenza, sulla nostra performance. Spesso, siamo intrappolati da autogiudizi, paura del fallimento o preoccupazioni sul giudizio altrui. Queste interferenze mentali creano un loop negativo che ostacola il nostro rendimento.
Gallwey sostiene che liberarsi da questo circolo distruttivo richiede una consapevolezza mirata e una focalizzazione sul presente (che si può accrescere per esempio anche attravesto la MInfuness). Quando ci concentriamo sul compito immediato anziché sulle preoccupazioni o sulle aspettative, riusciamo a superare l'interferenza e a entrare in uno stato di "fluire", dove l'esecuzione diventa quasi istintiva.
Il gioco interiore ci insegna che il nostro potenziale è spesso limitato dalle barriere mentali che creiamo. Liberarci da queste interferenze richiede pratica e consapevolezza costante, ma i risultati possono essere straordinari. Nella danza tra mente e azione, scopriamo che il vero gioco interiore è giocato non solo sul campo, ma soprattutto nella nostra mente.
In sintesi, il circolo dell'interferenza di Gallwey è un richiamo al potere della consapevolezza nell'Inner Game. Affrontare le sfide con una mente libera da interferenze mentali può aprire la strada a prestazioni straordinarie e una profonda soddisfazione personale.
Questi passaggi evidenziano come le distorsioni nella nostra percezione e nell'immagine di noi stessi possano influenzare negativamente le nostre azioni e prestazioni.
Distorsione del Self-Image (Immagine di Sé): Inizia con una distorsione dell'immagine di sé, in cui percezioni negative o autogiudizi influenzano la fiducia e la sicurezza.
Preoccupazione del Risultato: La distorsione del self-image porta a una preoccupazione eccessiva per il risultato finale anziché concentrarsi sul processo o sull'azione immediata.
Tensione e Autocontrollo Eccessivo: La preoccupazione per il risultato genera tensione e ansia, portando a un eccessivo controllo di sé, che può limitare la naturalezza e la fluidità del movimento.
Riduzione della Consapevolezza dell'Azione: A causa della tensione e della preoccupazione, la consapevolezza dell'azione si riduce. L'individuo potrebbe diventare iper-focalizzato sui potenziali errori o giudizi esterni.
Diminuzione delle Prestazioni: La riduzione della consapevolezza dell'azione può portare a una diminuzione delle prestazioni, poiché l'individuo è intrappolato in un ciclo negativo di pensieri e preoccupazioni.
Conferma della Distorsione dell'Immagine di Sé: Le prestazioni inferiori confermano ulteriormente la distorsione dell'immagine di sé, consolidando il circolo dell'interferenza.
Affrontare questo circolo richiede la consapevolezza di questi passaggi e uno sforzo cosciente per interrompere il ciclo. L'approccio del gioco interiore si concentra sulla consapevolezza del momento presente e sulla trasformazione di percezioni negative in pensieri positivi, favorendo così una migliore esecuzione e una percezione più sana di sé.
Come accennato in precedenza, la fase di apprendimento - o correzione - del gesto tecnico trova grande importanzae una sua precisa metodologia d'approccio.
Il passaggio da un approccio basato sulla correzione degli errori a uno che si concentra sull'osservazione e sull'accettazione di ciò che accade è centrale nel concetto del Gioco Interiore, come proposto da Timothy Gallwey. Invece di concentrarsi esclusivamente sugli obiettivi esterni e sulla vittoria, l'attenzione è rivolta all'esplorazione del processo interiore di apprendimento. Questo aspetto ha un grande valore nella fase di pretparazione di una coppia duo system, come nella fase si studio personale di un alievo nel suo percorso marziale. Questo approccio si potenzia quando si gli atleti che l'istruttore viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda.
La consapevolezza di un processo naturale di apprendimento presente in ognuno di noi suggerisce che, se consentiamo a questo processo di evolversi senza interferenze e aspettative eccessive, possiamo raggiungere uno stato ottimale di performance. Eliminare la pressione legata all'obbligo di vincere o dimostrare qualcosa può liberare la mente e permettere un approccio più rilassato e naturale al gioco. In questo contesto l'errore diventa una tappa naturale del processo di apprendimento da cui trarre valore. Un punto di osservazione che risulta molto potente anche con i più piccoli.
La distinzione tra Sé 1 e Sé 2, come proposta da Timothy Gallwey nel contesto del Gioco Interiore, offre una prospettiva interessante sulla dinamica mentale degli atleti durante l'azione e la valutazione delle proprie prestazioni. Questa dualità riflette la divisione tra la parte che dà istruzioni, valuta e giudica (Sé 1) e la parte che agisce in modo spontaneo e apprende attraverso l'esperienza diretta (Sé 2).
L'approccio del Gioco Interiore enfatizza l'importanza dell'immaginazione e delle immagini mentali nel processo di apprendimento. La lingua madre del Sé 2 sono le immagini, e il processo di apprendimento avviene attraverso la generazione e l'applicazione ripetuta di immagini visive. La pratica mentale, in cui si applica l'immagine visuale nella mente senza eseguire fisicamente l'azione, è parte integrante di questo processo.
L'atto di applicare l'immagine nella realtà e osservare cosa succede è cruciale. Questo passo potrebbe essere critico perché, come sottolineato, c'è la tendenza a sforzarsi di far accadere l'azione anziché osservare in modo rilassato e lasciare che l'esecuzione avvenga naturalmente. Questo collegamento tra immagini mentali, pratica mentale e applicazione nella realtà contribuisce alla costruzione di una rappresentazione mentale sempre più accurata del gesto tecnico. Immagine che si trasformerà in performance al momento giusto.
Il Gioco Interiore si presenta come un metodo efficace perché si allinea al modo naturale di apprendere e migliorare. L'approccio di Gallwey consente di liberare il potenziale massimo, poiché il processo appreso diventa istintivo e libero da interferenze mentali. Il focus sul lasciare che quanto appreso si esprima senza ostacoli contribuisce a raggiungere una performance ottimale.
Anche in questo caso l'inner game si interga alla perfezione con le idee di Csikszentmihalyi riguardo l'apprendimento e il miglioramento di un gesto tecnico o una abilità. Nel processo di apprendimento di un gesto tecnico o di un'abilità, lo stato di flow di Csikszentmihalyi si manifesta quando la sfida posta dall'attività è bilanciata con le capacità personali, promuovendo un coinvolgimento totale e una focalizzazione senza sforzo. L'Inner Game di Gallwey entra in gioco fornendo strumenti per gestire il "Sé 1" critico e autocritico, consentendo all'apprenditore di superare ostacoli mentali e concentrarsi sulla percezione del momento. Integrando questi approcci, l'individuo può sperimentare un apprendimento più efficace, con una maggiore consapevolezza, controllo delle emozioni e una connessione più profonda con l'attività in corso.
In sostanza, l'apprendimento si può coltivare con un approccio (o una sinegia di approcci) che rispetta e lavora con la natura intrinseca del processo di apprendimento individuale, un sistema con cui ogni agonista (e non solo) dovrebbe avere familiarità. Un approccio che ogni allenatore, o Maestro troverà di grandissima efficacia sia nell'allemamento degli agonisti, sia nel percorso di formazione degli allievi. Questa metodologia, inoltre, si presta benissimo al lavoro con i bambini e i ragazzi più giovani come con gli adulti. Io stesso applico quotidianamente questo tipo di approccio.
Ovviamente l'eccellenza non si costuisce con uno "stumento magico", e non c'è una ricetta che vada bene per tutti. Sta alla formazione e alla capacità dell'allenatore apllicare l'approccio più adatto e efficace, prima di tutto, e poi metodi e approcci utili per ogni individio e situazione.
Il lavoro sulla mente dell'agonista, del "semplice" artista marziale non si limitano al Dojo o alla performance di gara. Questo lavoro sviluppa resilienza, competenze e mentalità che saranno spendibili, e fondamentali, per il successo nella vita (qualunque significato abbia per ognuno di noi).
Per questo gli Maestri, istruttori e professionisti Shinsen®️ sono in continua formazione, e lavorano condividendo, in sinergia tra loro, risorse ed esperienze per fare concretamente la differenza.
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